Nuova Riveduta:

Genesi 47:28

Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni; la durata della vita di Giacobbe fu di centoquarantasette anni.

C.E.I.:

Genesi 47:28

Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni e gli anni della sua vita furono centoquarantasette.

Nuova Diodati:

Genesi 47:28

Or Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni; e la durata della vita di Giacobbe fu di centoquarantasette anni.

Riveduta 2020:

Genesi 47:28

Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni; e i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette.

La Parola è Vita:

Genesi 47:28

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 47:28

E Giacobbe visse nel paese d'Egitto diciassette anni; e i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette.

Ricciotti:

Genesi 47:28

Visse ivi diciassette anni; e tutto il tempo della sua vita sommò a centoquarantasette anni.

Tintori:

Genesi 47:28

E vi campò diciassette anni, e gli anni della sua vita giunsero a centoquarantasette.

Martini:

Genesi 47:28

Ed ivi egli visse per diciassette anni: e tutto il tempo di sua vita fu di anni cento quaranta sette.

Diodati:

Genesi 47:28

E Giacobbe visse nel paese di Egitto diciassette anni; e gli anni della vita di Giacobbe furono cenquarantasette.

Commentario abbreviato:

Genesi 47:28

27 Versetti 27-31

Alla fine anche Israele deve morire e quel giorno si stava avvicinando. Israele, principe con Dio, ebbe potenza sull'angelo e prevalse ma tuttavia doveva morire. Giuseppe lo rifornì di pane, affinché non morisse di fame, ma non poté proteggerlo dalla morte per vecchiaia o per malattia. Egli morì gradatamente, la sua candela bruciò gradualmente fino al moccolo, in modo che egli vedesse come si realizzarono i piani del Signore. È un vantaggio vedere l'avvicinamento della morte, prima di andarsene, in modo da potere portare a compimento tutto ciò che ci rimane da fare. Tuttavia, la morte non è lontana da nessuno di noi. L'attenzione di Giacobbe, vedendo l'avvicinamento di quel giorno, fu sulla sua sepoltura: non un funerale con onori e fasti, ma una sepoltura in Canaan, la terra promessa. Era una specie di paradiso, quel paese migliore che egli veramente attendeva, Eb 11:14. La sua consolazione sul letto di morte fu la prospettiva certa di giacere nella Canaan celeste dopo la morte. Quando ciò fu certo, Israele si curvò verso la testa del letto e adorò Dio, vedete Eb 11:21, ringraziando Dio per tutti le sue benedizioni, sostenendosi così debolmente ed esprimendo la sua volontà di lasciare questo mondo. Anche quelli che vissero della provvidenza di Giuseppe e pure Giacobbe, così caro a lui, dovevano morire. Ma Cristo Gesù ci dà il pane vero, quello che possiamo mangiare e con cui vivere per sempre. A Lui veniamo e stiamo attaccati e quando ci apprestiamo alla morte, Egli, che ci ha sostenuto nella vita, ci incontrerà e ci darà la salvezza eterna.

Riferimenti incrociati:

Genesi 47:28

Ge 37:2
Ge 47:8; 47:9; Sal 90:10,12; 119:84

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